Arte della scrittura

Non so se la scrittura sia stata lo strumento che sentivo più mio da piccola, in età scolare, ma ricordo bene cosa per me era SCRIVERE.

Parole, una accanto all’altra, incontri con l’emozioni della mia giornata, sogni e segni gettati d’istinto su carta ben scelta, accurata, compagni con i quali allacciavo fili d’amicizia e d’amore.

La scrittura è modalità costante nella mia quotidianità che mi aiuta a riflettere sul lavoro e sulla mia professionalità di insegnante.

Scrivo a mano e ogni volta vivo un’Esperienza. Scrivere è azione che coinvolge ogni parte di me, a partire dalla mano che impugna la penna.

Nella mia pratica quotidiana la penna, più di ogni altro strumento, si rivela canale per quel flusso interiore, voce sul foglio in momenti delicati e difficili.

La scrittura mi accompagna nella ricerca e nutre la dimensione dell’ascolto e dell’attenzione. Qui la parola diventa baricentro nell’esplorazione della sua potenza evocativa ed evocante e nella consapevolezza corporea del potere del suo suono.

Mi richiama ancora l’etimologia della parola “auto-bio-grafia”, https://www.mariarosariamemoli.it/arte-della-scrittura/scrittura-autobiografica/il suono dell’ultima parte, “graphein”, graffiare, incidere, perché da qui ha inizio l’esperienza della scrittura. Dal sentirla.
Come un graffio, un’incisione su di uno spazio tutto bianco che lentamente si offre all’inchiostro e a piroette di forme e linee.
Quello spazio sembra riempirsi di colori inattesi, di tratti a volte graffianti, a volte di mani delicate che si muovono su di un lato, quasi strisciando l’emozione sopraggiunta.

Tappe e formazione