La formazione
La mia storia professionale inizia con la Laurea in Lingue e Letterature straniere. Comincio ad addentrarmi nel lavoro; traduco testi manoscritti di carattere scientifico per ricercatori universitari. In seguito segretaria con ruolo di traduttrice presso una società e studio di ricerca di Aerodinamica, (Università degli Studi di Napoli Federico II, Politecnico “Umberto Nobile”).
Successivamente vincitrice di Concorso, faccio il mio ingresso come insegnante statale nella scuola dell’infanzia e resto qui per circa venticinque anni.
Integro la formazione e il costante aggiornamento professionali nell’educazione con percorsi di ricerca personale sulla consapevolezza attraverso pratiche di sensibilizzazione corporea e discipline orientali.
Sulla via verso il benessere
Agli inizi consideravo la consapevolezza come una forma di “conditio sine qua non” per il raggiungimento di benessere, che si traduceva in uno stare bene con sè stessi, nella visione olistica e armonica di corpo, mente, cuore.
La frequentazione a corsi di discipline taoiste e la pratica costante con il tai-chi, chi-kung e con il tao-yoga hanno fortemente contribuito ad aprire in me quella via interiore verso nuove forme di ascolto e di consapevolezza che nutrivano la dimensione di benessere.
Era uno sperimentare continuo e quotidiano che investiva ogni aspetto e angolo della mia vita, dal lavoro alla sfera più interiore e privata. Intanto cambiava lo sguardo sul mondo, e sulla vita stessa.
Dal benessere al ben-essere
La parola qui sopra sembra essere la stessa, non è cambiata. Un semplice trattino ne ha creato un’apparente separazione che per me ha fatto la differenza. RiGuardare il senso delle due parole, fare di quella separazione, uno spazio di senso appunto, dare un respiro più consapevole all’essere!
Questo l’ho compreso molti anni avanti nella mia ricerca. Quando si è intensificato il mio rapporto con la scrittura che ne è diventata parte attiva e sempre più presente nelle sue diverse forme e stili.
Lo spazio di un semplice e piccolo tratto crea nuovi sguardi, o forse richiama alla domanda, intesa come apertura sulle possibilità.
La scrittura è stata sempre esplorazione di espressioni fino a diventare una vera e propria pratica quotidiana. Ne ho sperimentato diversi modi e forme, dalla scrittura automatica alla creativa, a quella consapevole che accompagna le mie pratiche meditative e di ascolto corporeo.https://www.mariarosariamemoli.it/articoli/camminare-parole/
La svolta
Penso che tra le prime radici ci sia il Master per “Esperti di progettazione didattica” che frequento nel triennio 1999-2002, e l’incontro con il suo coordinatore, il pedagogista, psicologo, e accademico italiano, professor Walter Fornasa, (ricercatore dell’Università di Parma e successivamente dell’Università di Bergamo). In questi anni ha inizio un vero ribaltamento interiore; la “ricerca azione” promossa dalle finalità del Master scuote dal di dentro la mia visione dell’essere insegnante.
Percepire
L’azione e il movimento del Percepire rappresentano i fili verso una nuova dimensione dell’Essere. E’ stato grazie al lavoro di ricerca con Gino Fioravanti, insegnante del corso, nonché fondatore dell’Accademia Samavaya di Lissone, con il quale ho cominciato a praticare lo Yoga nel 2005, che le radici sono accresciute consolidandosi, (anche se ancora in sordina per me!) e preparando la terra per la svolta nel 2014.
I percorsi con la sua guida sono stati fondativi per un nuovo dialogo con il corpo e verso me stessa attraverso la via dell’esperienza e dell’ascolto. Ogni aspetto di quanto mutava nella relazione trovava linfa e nutrimento nel processo della scrittura che restituiva senso e nuove consapevolezze.https://www.mariarosariamemoli.it/articoli/frammento-del-viaggio/
L’humus della Cura
Negli anni 2006-2008 intraprendo un corso di formazione- La cura del proprio essere attraverso la sensibilità naturale del corpo – Metodo Fioravanti, che segna il passaggio verso il risveglio della sensibilità nell’ascolto corporeo. Da quest’esperienza ne esco con una “memoria” completamente aperta e vivificata; la pratica della scrittura mi consente di raccogliere riflessioni, pensieri e ogni traccia di quanto stia trasformandosi. E “la parola” comincia a diventare una chiara forma di Cura. Così la Cura che prende sostanza nel processo della scrittura dall’esperienza di consapevolezza corporea.https://www.mariarosariamemoli.it/articoli/fremiti-di-parole/