Il valore del piccolo
1 GIUGNO 2020 DI MARIROSA
“Io mi occupo di ciò che è piccolo piccolo. Ciò che è minuscolo, infinitesimale. Alla domanda “che fai nella vita”, ecco quello che mi piacerebbe rispondere, quello che non oso rispondere: mi occupo delle cose piccole, piccole, porto la testimonianza di un filo d’erba“. Christian Bobin, Autoritratto al radiatore – AnimaMundi edizioni…..
La poetica di Christian Bobin mi ha letteralmente rapita. Mi sottrae da quell’io che vuole governare e dominare la scena della vita. Mi restituisce alla leggerezza, alla bellezza e al valore di una piuma. Mi riporta alla dimensione essenziale del quotidiano, spesso relegata in un angolo, costretta nella confusione di orpelli, di cose che devono avere utilità e funzionalità per essere riconosciute nel mondo.
Bobin sa scovare e scavare nel giorno, nell’andamento del levarsi e del moto del sole sino a quando lascia posto alla notte. Lo scrittore passa tra gli avvenimenti della vita con semplicità che disarma, che penetra senza penetrare. La sua poetica abbraccia senza stringere, cattura senza rete, perchè le sue parole respirano libertà.
Ho scoperto Christian Bobin nel 2018 nella Scuola Mnemosine, (LUA), negli anni della mia formazione autobiografica,https://www.mariarosariamemoli.it/arte-della-scrittura/ durante il corso di Epimeleia, l’approfondimento sulla Cura di sè per la Cura dell’Altro. Da allora non l’ho più lasciato, è diventato parte della mia ricerca e del lavoro nella cura.
Leggere Bobin è come lasciarsi curare dalle sue parole, dalle storie nel “minuscolo, invisibile” presente nei suoi occhi che sa restituire allo sguardo dell’altro attraverso la sua scrittura in forma pregiata.
Lui riesce a condurti in sentimenti delicati e dolorosi con la stessa intensità e grazia che in quelli di gioia rarefatta. Con lui puoi trovarti immerso in un viaggio verso ciò che hai accanto, che ti respira vicino, che sta aspettando di ricevere i tuoi occhi.
“Contempler est une maniere de prender soin” – “contemplare è un modo di prendersi cura”, scrive l’autore in “Abitare poeticamente il mondo”, edizione AnimaMundi Otranto, (traduzione di Norina Sottocornola). E ancora, “Le monde est templi de visions que attendent des yeux” – “il mondo è pieno di visioni che attendono degli occhi […]”
Abbiamo bisogno di diventare presenti a noi stessi per poter risvegliarci alla luce presente nel mondo e godere della sua bellezza.